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PD Milano Metropolitana

Milano bella come il sole, il 27,28 e 29 agosto torna la festa de l’Unità di Milano

MILANO - Il palinsesto di eventi agostani diffusi in città, organizzato dal PD Milano Metropolitana, “Milano, bella come il sole” dà il titolo alla Festa de l’Unità di quest’anno, che si terrà all’East River Martesana (via Jean Jaurès, 22) da venerdì 27 a domenica 29 agosto.

festa unita21

Dopo un anno di sofferto stop a causa della pandemia, la Festa de l’Unità torna in una versione nuova e light, per tre giorni di politica, con al centro la discussione sul presente e futuro di Milano, a poco più di un mese dalle amministrative. E poi non mancheranno, il cinema gratuitobuon cibomusica e divertimento con diverse occasioni di socialità.   

Proprio le elezioni e i candidati saranno protagonisti di questa kermesse. Dopo l’inaugurazione della Festa (venerdì 27 alle 18.30), aperta dalla segretaria metropolitana Silvia Roggiani, insieme al segretario lombardo Vinicio Peluffo e al capodelegazione del PD in Europa Brando Benifei, ci sarà infatti una presentazione dei candidati del PD al Consiglio comunale.

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"Bernardo accusa Sala perchè in affanno e ritardo, a non conoscere i quartieri è lui"

MILANO - "Il candidato della destra, Bernardo, evidentemente in affanno, accusa il sindaco Sala di non conoscere le "periferie". Ci chiediamo, piuttosto, quanto li conosca lui i quartieri della città. Uno che ha iniziato, con grande ritardo, la corsa per Milano e che annuncia - per pura campagna elettorale - di passare la sua estate qui, oltre che per recuperare tempo e lavoro sul suo sfidante. Quanto agli europei di calcio, chissà dove ha visto le altre finali o partite dell'Italia, se in "periferia" o solo quest'anno per una manciata di voti".

Così in una nota la segretaria metropolitana del PD Milano Silvia Roggiani.

"Al fianco dei lavoratori, inaccettabile licenziare con una mail a fine turno"

MILANO - "Assurdo e inaccettabile licenziare, con una mail a fine turno, 152 lavoratori. L'azienda Gianelli Ruote di Ceriano Laghetto ha comunicato la chiusura dello stabilimento agli operai da un giorno all'altro, nonostante gli impegni sottoscritti il 29 giugno scorso fra governo e parti sociali, con la firma dell'avviso comune, che prevede l'utilizzo di ammortizzatori sociali gratis per scongiurare il licenziamento. Si tratta di una decisione gravissima, le cui conseguenze rischiano di essere devastanti per le famiglie di lavoratori e lavoratrici, i cui diritti e dignità non possono essere calpestati in questo modo.

Infatti, nei prossimi giorni, saremo al fianco delle donne e degli uomini nella loro mobilitazione generale: come Partito Democratico seguiremo questa vicenda e faremo il possibile perché venga preservata l'occupazione all'interno del sito". 

Così in una nota la segretaria metropolitana del PD Milano, Silvia Roggiani.

Omofobia: "Ora basta, nessuno resti in silenzio, approviamo la legge Zan"

MILANO - "Ripensare alle immagini del Pride all'Arco della Pace, una piazza festosa e colorata ma determinata nel chiedere diritti e tutele, e leggere degli episodi di violenza accaduti prima e dopo, fa indignare.

Fa indignare la storia di Marco (nome di fantasia), barista di un locale in via Lecco, e del suo ragazzo. Entrambi sono stati aggrediti, prima verbalmente con insulti ed epiteti, e poi presi a bottigliate, nella notte fra venerdì e sabato. Un’aggressione di stampo omofobo, figlia di un odio insensato, che è costata a Marco dieci punti di sutura all’Ospedale. Un odio che esiste e che va punito. Come dimostrano gli altri episodi simili che si sono registrati in questi giorni, tra persone derise e picchiate per il sol fatto di aver manifestato appoggio o per aver preso parte al Pride, come il dodicenne preso a schiaffi da due ventenni e la coppia aggredita in via Manzoni a due passi da Palazzo Marino. Storie come queste o come quella - ancora più drammatica - di Orlando che, a soli 18 anni, si è tolto la vita, molto probabilmente perché sopraffatto dall’omofobia, dimostrano il clima pericoloso di intolleranza, che sta crescendo nel nostro Paese. E, nonostante tutto, c’è ancora qualcuno che lo nega. C’è ancora chi dice che non serve una legge.

Una legge serve eccome. Serve per punire chi pensa che sia uno scherzo insultare due persone dello stesso sesso che si tengono per mano. Nessuno di noi resti in silenzio, adesso c’è bisogno di dire tutti insieme che il tempo è finito e va approvato il disegno di legge Zan".

Così in un comunicato congiunto a segretaria metropolitana Silvia Roggiani e il responsabile Diritti Michele Albiani del PD Milano. 

Chiamami ancora Milano: "Milano vince se realizza la sfida di essere la casa di tutte e tutti"

MILANO – 400 persone e 30 volontari, tutti distanziati e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, hanno animato l’iniziativa promossa dal PD Milano Metropolitana “Chiamami ancora Milano” alla Balera dell’Ortica. 

I tavoli di lavori sono stati introdotti dagli interventi della segretaria Silvia Roggiani, che ha voluto aprire l'evento con un minuto di silenzio e dedicare l'iniziativa di oggi a Adil Belakhdi, il sindacalista ucciso ieri mentre manifestava per i diritti e la dignità dei lavoratori, e poi del sindaco Beppe Sala, a cui è seguita la presentazione del logo ufficiale del Partito Democratico di Milano.

Due ore di confronto per i partecipanti all'evento, all'interno dei sedici tavoli, raggruppati nelle quattro aree tematiche, Milano vicina, Milano grande, Milano unica e Milano green, e hanno contribuito con proposte, progetti, spunti su come che andranno a costruire il programma del PD alle elezioni di ottobre. 

"Questa mattinata di lavoro e di grande partecipazione dimostra che la politica è una cosa bella - afferma la segretaria dem Roggiani -. Una politica fatta di persone che si impegnano, progettano, sognano, realizzano. Quella che vogliamo rilanciare oggi è la sfida di una Milano vicina alle donne e agli uomini, una città dove ogni quartiere abbia le stesse possibilità, perché non può essere un codice di avviamento postare a decidere il destino delle persone. Il Covid ci lascia in eredità due grandi lezioni, la prima è che serve prossimità, dove per prossimità intendiamo efficienza, opportunità, cura, lavoro e solidarietà. E la seconda è che i cambiamenti li scrivono e li realizzano le città e chi le vive. Ecco perché noi oggi abbiamo voluto riunire cittadine e cittadini, corpi sociali, mondi produttivi e chiunque abbia a cuore una Milano inclusiva.

Negli anni ci siamo innamorati della città vincente, ma per me oggi Milano vince se, insieme, la rendiamo un luogo dove nessuno si senta sconfitto o escluso, che sappia essere la casa di tutte e tutti".