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PD Milano Metropolitana

Chiamami ancora Milano: "Milano vince se realizza la sfida di essere la casa di tutte e tutti"

MILANO – 400 persone e 30 volontari, tutti distanziati e nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, hanno animato l’iniziativa promossa dal PD Milano Metropolitana “Chiamami ancora Milano” alla Balera dell’Ortica. 

I tavoli di lavori sono stati introdotti dagli interventi della segretaria Silvia Roggiani, che ha voluto aprire l'evento con un minuto di silenzio e dedicare l'iniziativa di oggi a Adil Belakhdi, il sindacalista ucciso ieri mentre manifestava per i diritti e la dignità dei lavoratori, e poi del sindaco Beppe Sala, a cui è seguita la presentazione del logo ufficiale del Partito Democratico di Milano.

Due ore di confronto per i partecipanti all'evento, all'interno dei sedici tavoli, raggruppati nelle quattro aree tematiche, Milano vicina, Milano grande, Milano unica e Milano green, e hanno contribuito con proposte, progetti, spunti su come che andranno a costruire il programma del PD alle elezioni di ottobre. 

"Questa mattinata di lavoro e di grande partecipazione dimostra che la politica è una cosa bella - afferma la segretaria dem Roggiani -. Una politica fatta di persone che si impegnano, progettano, sognano, realizzano. Quella che vogliamo rilanciare oggi è la sfida di una Milano vicina alle donne e agli uomini, una città dove ogni quartiere abbia le stesse possibilità, perché non può essere un codice di avviamento postare a decidere il destino delle persone. Il Covid ci lascia in eredità due grandi lezioni, la prima è che serve prossimità, dove per prossimità intendiamo efficienza, opportunità, cura, lavoro e solidarietà. E la seconda è che i cambiamenti li scrivono e li realizzano le città e chi le vive. Ecco perché noi oggi abbiamo voluto riunire cittadine e cittadini, corpi sociali, mondi produttivi e chiunque abbia a cuore una Milano inclusiva.

Negli anni ci siamo innamorati della città vincente, ma per me oggi Milano vince se, insieme, la rendiamo un luogo dove nessuno si senta sconfitto o escluso, che sappia essere la casa di tutte e tutti".